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Pizzo con la ditta delle pulizie, inflitte 17 condanne del clan Ridosso Loreto

04 Maggio 2018 Author :  

SCAFATI - Usura ed estorsioni, intestazioni fittizie di società nell’Agro nocerino sarnese, arrivano 17 condanne per i 24 imputati che avevano scelto l’abbreviato. Il giudice per le indagini preliminari Mariella Zambrano, ha condannato Giuseppina Casciello a 1 anno, due mesi e 20 giorni di reclusione; 4 anni e 4 mesi per Roberto Cenatiempo, il 31enne scafatese, factotum dell’organizzazione nella gestione delle imprese di pulizie utilizzate per imporre appalti; 5 anni e 10 mesi a Giovanni Cesarano guardaspalle di Luigi Di Martino ‘o profeta, reggente del clan Cesarano di Pompei-Castellammare al quale sono stati inflitti 9 anni e sei mesi; 2 anni e 6 mesi per Paolo Francesco D’Aniello; 6 anni e 4 mesi per Fiorentino Di Maio; 9 anni e sei mesi per Luigi Di Martino; 1 anno 2 mesi e 20 giorni per Vincenzo Giovanni Immediato; 4 anni e quattro mesi di reclusione per il collaboratore di giustizia Alfonso Loreto ritenuto al vertice dell’organizzazione insieme a Romolo Ridosso al quale sono stati inflitti 7 anni e 4 mesi; sei anni e otto mesi inflitti a Pasquale Loreto; 4 anni e mesi sei ad Antonio Matrone, rampollo di Franchino a belva; tre anni e due mesi dovrà scontare Vincenzo Pisacane, 7 anni e 4 mesi di reclusione per Gennaro Ridosso (figlio di Romolo); 7 anni e 10 mesi sono stati inflitti a Luigi Ridosso; 6 anni e 10 mesi inflitti a Salvatore Ridosso altro figlio di Romolo; 1 anni 2 mesi e 20 giorni per Mario Sabatino e 1 anno e 10 mesi di reclusione ad Andrea Spinelli. Assolti Giuseppe Di Iorio, Mario Di Fiore, Pasquale Di Fiore, Giovanni Messina, Giuseppe Morello, Francesco Matrone, Francesco Nocera.

L'inchiesta

Tutti gli imputati erano finiti nell’inchiesta della Dda di Salerno che a dicembre del 2016 portò all’arresto di 16 persone, con altri 21 indagati liberi da misure restrittive. In particolare si è accertato che i due gruppi Loreto-Ridosso-Matrone e Cesarano tra gli anni 2004 e 2016, avevano avanzato, anche con metodi violenti, numerose richieste estorsive ai danni di imprenditori e commercianti della zona consistenti in dazioni di denaro ovvero elargizione di beni e prestazioni per un importo di circa 400mila euro. Inoltre il clan Ridosso- Loreto, attraverso la costituzione di 3 imprese societarie, intestate a prestanome e che sono state sottoposte a sequestro preventivo unitamente ai rispettivi conti correnti bancari imponeva gli appalti per il servizio di pulizie presso il centro commerciale Plaza e la sala Bingo di Scafati nonché, con il placet dell’altro gruppo criminale che manteneva il controllo delle richieste di denaro presso l’omologa sala giochi Bingo sita nel limitrofo comune di Pompei.

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